È davvero possibile controllare le emozioni?
I pensieri e la forza di volontà bastano per riuscirci?
Pensiamo a quello che accade ogni giorno.
Quando mi guardo attorno, vedo persone che cercano in tutti i modi di controllare le emozioni.
Lo capisco.
Quando sono intense ci fanno avere dei comportamenti molto diversi da quelli che vorremmo e, a lungo andare, ci trasformano in persone diverse.
A questo, spesso aggiungiamo un carico da novanta pensando: “ciò che provo è sbagliato, sono debole perché non riesco a mantenere il controllo, sono pazzo o c’è qualcosa che non va in me”.
Magari espresso con parole diverse, ma il significato non cambia.
Controllare le emozioni: il processo
Tornando alla domanda iniziale, il bisogno di controllare certi stati d’animo ora è ancora più comprensibile.
Mi chiedo però come potrebbe prendere forma questo controllo delle emozioni.
Prima decido cosa provare e poi mi concentro su quello, facendolo emergere?
Oppure provo un sentimento e poi aggiusto il tiro, lo elimino se non mi piace, lo alimento o lo sedo a mio piacimento?
La prima soluzione sembra troppo logica, e nelle emozioni forti non c’è logica.
La seconda sembra più un tentativo di correre ai ripari.
Non a caso, le tante soluzioni presenti nei libri e online propongono risposte che si limitano a lavorare come un cerotto temporaneo: non aiutano a rielaborare la reale causa della sofferenza.
Infatti, mantenere un controllo razionale senza occuparsi delle dinamiche che hanno generato lo stato d’animo è solo un sollievo momentaneo.
cosa fare con le emozioni
Allora cosa può fare una persona che vuole stare bene davvero e non solo per brevi periodi?
Le soluzioni più preziose si trovano cambiando prospettiva.
Proviamoci.
Le emozioni fanno parte di noi.
Le proviamo anche senza il nostro consenso e la nostra volontà.
Ci appartengono tanto quanto i ragionamenti logici, sono solo un’altra parte di noi stessi.
E allora perché non provare a vederle come delle alleate?
Possiamo cercare e alimentare le emozioni positive per stare bene e aumentare la qualità della nostra vita.
Infatti, essere soddisfatti e sereni è un’ottima spinta per favorire comportamenti salutari, trovare la motivazione, capire di quali persone circondarsi ed essere più produttivi.
Inoltre, ci fa stare meglio fisicamente e questo significa avere più risorse per le nostre attività quotidiane.
Delle emozioni negative, invece, che farcene?
Possiamo vederle come delle spie luminose che si accendono quando qualcosa non va.
Al posto di respingerle, proviamo a farci alcune domande.
Perché provo queste cose?
Perché si è acceso questo campanello d’allarme?
Su cosa dovrei lavorare?
Se, per esempio, si prova una rabbia incontrollata, l’emozione non è il vero problema, ma un avvertimento che ci dovrebbe far pensare “ok, qualcosa non va. Cos’è? E come cambiare questa situazione?”.
Oppure possiamo far finta di niente, ma…
Se quel sentimento viene ignorato si gonfia, cambia, si ripresenta e chiede il conto.
Di certo non sparisce.
Insomma, non possiamo governare o eliminare un’emozione solo perché questa è la nostra volontà.
Ogni emozione ha una causa, non la viviamo per caso.
E quando si tratta di malessere, rancore o tristezza, bisogna capirne la fonte per poter risolvere la situazione.
Bisogna capire cosa è successo in passato per poter stare bene davvero.
È questa la grande differenza tra le soluzioni che lavorano in profondità – per risolvere il problema alla radice – e le risposte facili che offrono un sollievo momentaneo.
Ricorda che l’emozione negativa è sempre la conseguenza di una dinamica specifica, di un circolo vizioso in cui ci troviamo e che va interrotto.
L’emozione non è il nemico.
Il nemico è ciò che l’ha generata.
Prima entriamo in quest’ottica, prima possiamo concentrarci sul problema reale per avere finalmente una vita felice.
Per aiutarti a capire meglio come stai e a trovare le parole per dirlo, ho creato questo PDF gratuito con esercizi.
Si tratta della “Ruota delle emozioni” che puoi scaricare in italiano.
Può darti una mano a gestire la tua emotività.
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