Avere l’ansia ci fa stare male.
Ci fa sentire inquieti e agitati.
Non riusciamo a gestire né i pensieri né le emozioni che ci attraversano.
Siamo in balia di ciò che ci succede.
Questo, però, avviene quando l’ansia che proviamo è fuori controllo.
L’ANSIA È UNA NEMICA?
L’ansia non è negativa di per sé, non è un nemico da sconfiggere o da evitare.
È un’attivazione psicofisica che fa parte del nostro funzionamento, esattamente come le emozioni.
Inoltre, è un cibo ghiotto per il nostro inconscio perché è associata a una tensione molto forte.
Quindi, più cerchiamo di eliminarla e di stare tranquilli, più l’inconscio la vorrà e l’alimenterà perché ne ha bisogno.
Se proviamo un’ansia spropositata vuol dire che tutto il sistema emotivo è compromesso, che non lo stiamo gestendo bene e che il nostro inconscio non ha un’altra fonte altrettanto forte di cui cibarsi.
QUANDO L’ANSIA È UN PROBLEMA
Quando l’ansia diventa una condizione grave?
Per prima cosa, ci deve far preoccupare quando è cronica.
Quando la proviamo senza un motivo apparente, e si scatena in maniera forte e violenta senza una causa precisa.
Compare, o per la maggior parte del tempo o sotto forma di attacchi molto intensi, e non sappiamo perché.
Insomma, frequenza e intensità sono due criteri fondamentali.
Altro aspetto che ci deve far preoccupare è se quest’ansia diventa invalidante.
Se non ci permette di avanzare con la nostra vita e i nostri progetti, bloccandoci.
Può farlo, per esempio, sfogandosi con veri e propri sintomi fisici, come bruciore di stomaco, nausea o vomito.
Quindi, attenzione alle manifestazioni del nostro corpo, perché potrebbero essere segnali collegati all’ansia.
QUANDO L’ANSIA NON È UN PROBLEMA
Possiamo far rientrare in questa casistica l’ansia fisiologica che proviamo, per esempio, prima di una prova importante o di una performance.
In questo caso, l’ansia alimenta una preoccupazione necessaria, cioè quella che ci sprona a prepararci al meglio e che non ci fa sottovalutare la situazione.
Non ci impedisce di andare avanti con la nostra vita, ma ci dice “Questa è una prova importante, preparati”.
Anche se la viviamo come un’emozione spiacevole, è lieve e ci spinge a impegnarci di più.
Oppure, può comparire durante le giornate, ma lo fa per comunicarci qualcosa.
Non è una condizione d’allarme che ci sovrasta, ma una sensazione che ci sta dicendo che qualcosa non va.
Una guida che, se ascoltata, ci fa capire come stiamo.
Questo può essere un buon modo per avere a che fare con l’ansia.
Non respingerla o ignorarla, ma darle ascolto.
Anche perché, se evitiamo di pensarci, non scomparirà.
Non vuol dire che dobbiamo sempre essere pronti a capire come stiamo e a lavorarci, ma dobbiamo essere consapevoli che non possiamo nascondere la polvere sotto il tappeto per troppo tempo.
Anche perché il nostro inconscio non ha una pazienza infinita.
Cosa fare
La cosa migliore è fare un’autoanalisi e capire che tipo di ansia stiamo vivendo.
Se appartiene all’ansia problematica, vuol dire che ci serve aiuto.
Che non passerà con il tempo, ma che dobbiamo trovare una soluzione.
Ciò che propongo io è il dialogo diretto con l’inconscio.
Visto che, come anticipato prima, è il nostro inconscio a cibarsi dell’ansia, la cosa che conviene fare è rivolgersi a lui e fare un negoziato, in modo da migliorare la nostra gestione emotiva e diminuire l’ansia.
È ciò che faccio in seduta ogni giorno con chi si rivolge a me.
Per avere più informazioni sul mio lavoro, clicca qui.
Se l’autoanalisi non è sufficiente e vuoi capire meglio la tua situazione, puoi fare questo test gratuito sull’ansia.
È solo indicativo, ma può darti una mano.
Poi, sulla base dei risultati, sarai tu a decidere cosa fare.
Ricordati che il cambiamento inizia dalle tue scelte e dalle tue azioni.
