“Ci siamo lasciati sette mesi fa ormai.. ma ho sempre saputo che sarebbe andata così.”
“Come mai?”
“Lo sentivo, da quando l’ho conosciuta. Infatti non mi ero sbagliato.”
Perché ci aspettiamo sempre il peggio dalle situazioni?
Anche quando non ci sono segnali che lo facciano sospettare.
Anche quando va tutto bene e dovremmo gioire per quello che sta succedendo.
In questo articolo non approfondirò la profezia che si autoavvera, cioè quel meccanismo per cui, quando ci aspettiamo qualcosa, è più probabile che si realizzi.
Preferisco concentrarmi sugli aspetti emotivi che ci portano ad aspettarci sempre il peggio.
Il dialogo sopra l’ho tratto da una seduta che ho fatto giovedì.
Dopo un po’, la persona ha aggiunto:
“Certo, un conto è aspettarsele le cose, ma viverle è tutta un’altra storia… Sto comunque molto male.”
Perché tendiamo a essere catastrofisti?
Perché ci fa sentire più preparati a quell’eventualità.
Immaginare ciò che ci fa paura o ci fa soffrire è un modo per valutare cosa faremmo in quella situazione.
Come potrebbero andare le cose?
Come mi sentirei?
Ma soprattutto, cosa potrei fare?
Allora immaginiamo tutti i dettagli di quella scena: cosa dirà l’altra persona, cosa risponderò io, come si comporterà, ecc.
In un loop in cui cerchiamo di avere un’idea chiara della situazione.
Questo succede perché aumenta la nostra percezione di controllo.
Se so cosa aspettarmi e mi preparo prima, allora saprò anche fare “la cosa giusta” quando quell’evento succederà.
Ho già calcolato tutte le variabili, previsto le emozioni e i vari comportamenti.
Sicuramente saprò affrontarlo meglio di una persona che non se lo aspetta e cade dalle nuvole.
Inoltre, immaginare il peggio è anche un modo per esorcizzarlo.
Esorcizzare un’emozione vuol dire cercare di rimuoverla o tenerla lontana.
Ma in che modo perverso immaginare una scena che mi provoca uno stato d’animo, mi aiuta a tenerlo lontano?
Sempre per ciò che ho descritto prima: se ho paura di stare male, ma mi preparo in tempo e me lo aspetto, l’emozione sarà meno forte perché io sarò pronto ad affrontarla.
Ho già valutato tutte le variabili in gioco e pensato a cosa fare.
Ma funziona davvero così?
La risposta sarebbe affermativa se l’esito dipendesse dalla nostra preparazione.
Ma in questo caso il risultato è già deciso e avere più informazioni a disposizione non cambierà l’evento che ci farà male.
Non è come studiare per un esame universitario, in cui la nostra preparazione fa la differenza sul voto e sul nostro stato d’animo correlato a quel voto.
Se davvero si verificherà ciò che ci aspettiamo e le cose andranno male, forse ci rassegneremo prima del previsto, ma non soffriremo di meno.
Altrimenti basterebbe sempre aspettarsi il peggio per stare bene davanti agli eventi negativi della vita.
Se ci aiutasse ad annullare il dolore o a essere pronti quando succederà, lo faremmo sempre, per ogni eventualità.
Oltretutto, immaginare uno scenario e viverlo, con tutte le possibili variabili che entrano in gioco, non sarà mai la stessa cosa.
Ci sarà sempre qualcosa che non avevamo calcolato.
Se questi pensieri negativi sul futuro ti stanno rovinando il presente e le cose belle che ti succedono, è il caso di scavare un po’ di più per trovare le cause.
Oltre a quelle elencate qui, ci sono quelle soggettive da prendere in considerazione.
Per scoprire le tue puoi fissare un appuntamento con me, qui trovi tutte le info.
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