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Emozioni e inconscio / Video

Inconscio: cos’è, a cosa serve e altre curiosità

In questo video ho risposto alle principali domande che mi vengono fatte quando parlo di inconscio: cos’è, a cosa serve e come ci può aiutare a risolvere i nostri problemi.

Cos’è l’inconscio e cosa contiene?
L’inconscio comprende tutto ciò che non è logico, quindi l’istinto, l’intuito e le nostre emozioni.
In estrema sintesi, secondo l’approccio che utilizzo, il significato di inconscio è emotività. 
È una definizione di inconscio un po’ diversa da quella di Freud.

Cosa vuole l’inconscio e come funziona?
L’inconscio vuole tensione, si nutre di coinvolgimento emotivo.
A lui interessa solo la quantità di emozione provata, che deve essere forte e pervasiva, e non fa distinzione tra positivo o negativo, bene e male, ecc. 

Se noi siamo in grado di ascoltarlo e gratificarlo, accettando anche di lasciarci andare a ciò che proviamo, l’inconscio diventerà un nostro alleato. 

Ecco perché io mi rivolgo a lui come se fosse una persona a sé stante: aiuta a comprendere le sue esigenze e il suo funzionamento.
Esattamente come quando conosciamo qualcuno per la prima volta.

Perché è importante capire come funziona l’inconscio?
Perché siamo fatti sia di razionalità che di emozioni inconsce, sono due facce della stessa medaglia. 
Hanno uguale importanza e conoscere il funzionamento di entrambe permette di migliorare la qualità della nostra vita.
Sappiamo già come lavorano i pensieri e la logica, ci identifichiamo con la nostra razionalità, ma sull’emotività abbiamo le idee confuse. 

Come si manifesta l’inconscio nella vita quotidiana?
Abbiamo a che fare con lui ogni volta che ci arrabbiamo, siamo felici o mostriamo qualsiasi tipo di emozione. Quelle sono tutte manifestazioni dell’inconscio. 

Facciamo qualche esempio.
Perdiamo le staffe e urliamo? È espressione dell’inconscio. 
Riusciamo a goderci il momento fino in fondo, con gioia ed entusiasmo? È sempre l’inconscio.
Proviamo ansia o siamo terrorizzati da qualcosa? Sì, anche quello è l’inconscio.

Per questo è importante capirlo: se noi lo gratifichiamo, lui ci verrà in soccorso quando ne avremo bisogno. 

A cosa serve l’inconscio? E come renderlo cosciente?
Non serve rendere cosciente l’inconscio perché siamo già consapevoli di avere una parte emotiva, lo sperimentiamo tutti i giorni.

Su questo tema, la vera domanda potrebbe essere: l’inconscio ha accesso a informazioni di cui non siamo coscienti o che non ricordiamo? La risposta è sì.
E questo è fondamentale per migliorare la qualità della nostra vita.

Infatti, è possibile riportare alla luce quelle nozioni in modo da capire cosa sta succedendo nel presente e perché.
È un’operazione che può essere utile, per esempio, se ci troviamo intrappolati in dinamiche che ci fanno del male o che non sono del tutto chiare.
Si possono delineare i meccanismi inconsci che ci governano, realizzando come sono nati e perché ne siamo ancora intrappolati.
Così sarà possibile uscirne. 

Come accedere all’inconscio e alle informazioni che custodisce?
Lo strumento che utilizzo durante le sedute private è il dialogo diretto con l’inconscio: grazie a questa procedura è possibile chiedere informazioni direttamente a lui, anche se logicamente non le conosciamo o non le ricordiamo. 

Sarà l’inconscio a guidarci.
Rivolgendoci a lui, potremo capire tutto ciò che riguarda le nostre emozioni.

Possiamo fargli qualsiasi domanda: perché siamo attratti da qualcuno anche se ci fa soffrire, come mai abbiamo dei comportamenti disfunzionali, quali sono le cause dei nostri stati d’animo e molto altro.

L’inconscio dice la verità o può mentire?
L’inconscio, essendo l’insieme delle nostre emozioni, non mente. Se proviamo qualcosa, è così e basta. 
Piuttosto, siamo noi che mentiamo a noi stessi a causa dei meccanismi di difesa e degli errori di valutazione.
Ma l’inconscio non ha nessun interesse a farlo. 

Infatti, quando dentro di noi non siamo allineati, cioè pensiamo una cosa ma la parte emotiva ne comunica un’altra, è bene tener presente che l’inconscio è molto più affidabile nei nostri ragionamenti.

Come cambiare il proprio inconscio?
Ciò che possiamo cambiare non è l’inconscio, ma il nostro rapporto con esso e le emozioni che gli forniamo ogni giorno. 

A lui interessano solo la tensione e il coinvolgimento emotivo. 
Se si sta nutrendo di emozioni che per noi sono negative, possiamo sostituirle con altri stimoli altrettanto coinvolgenti, ma positivi. 
La distinzione qualitativa (positivo e negativo, bene e male,..) è opera della logica, all’inconscio interessa solo la quantità. 

Raggiungere una condizione di benessere vuol dire provare emozioni forti per gratificare l’inconscio e fare in modo che siano positive per gratificare la logica. 

Si può comunicare con l’inconscio di un’altra persona?
Sì, ci sono tre modi principali per farlo:

  1. Tramite dialogo diretto come faccio io in seduta
  2. Attraverso la comunicazione non verbale, che ho spiegato in questo corso
  3. Spontaneamente

In generale, quando facciamo provare delle emozioni forti a qualcuno, piacciamo al suo inconscio.
Succede da sempre, anche senza la nostra consapevolezza.

È un meccanismo naturale che fa parte delle interazioni umane. 

Se vuoi vedere altri video in cui parlo di gestione emotiva e inconscio, qui trovi la lista completa.

About Author

Sono dottoressa in Psicologia clinica specializzata in gestione emotiva e dialogo con l'inconscio. Svolgo sedute private e corsi di formazione online.