“Ho vissuto nel terrore. Mia madre mi ha sempre sgridato, umiliato… Urlava e non capivo perché. Ero solo un bambino.”
Roberto, 39 anni, si è rivolto a me per dei sintomi fisici che i medici non riuscivano a spiegare: fitte intercostali, nausea e mal di pancia.
Aveva fatto tutti gli esami possibili, senza alcun risultato.
Era sano come un pesce.
Eppure i sintomi non lo lasciavano in pace.
Così, gli hanno detto che forse la causa non era fisica, ma psicologica.
E ha deciso di iniziare le sedute.
Ansia e sintomi fisici: quando il corpo parla
Iniziamo ad approfondire la vita di Roberto, e racconta di una madre fredda, offensiva e distante.
Riceveva la sua attenzione solo quando la faceva arrabbiare.
Non ha ricordi di momenti teneri e affettuosi, ma solo di urla e punizioni.
A questo punto, iniziamo il dialogo con l’inconscio.
È in questo modo che emerge un ricordo: Roberto ha 9 anni e si è appena trasferito in un’altra città con la famiglia.
In quel momento si trova in classe e la maestra di matematica lo sta sgridando davanti a tutti i suoi compagni.
Il guaio è che sta usando le stesse parole e lo stesso atteggiamento di sua madre.
Perché è un guaio?
Perché Roberto sperava in un nuovo inizio con quel trasferimento.
Credeva di ricevere finalmente attenzione e cura da parte di una figura femminile, magari una maestra.
Aveva bisogno di qualcuno che lo facesse sentire protetto e accolto, e invece ha trovato l’opposto.
È in quel momento che Roberto si convince, inconsciamente, che la sua vita è destinata ad andare male.
Che i momenti positivi non durano.
Che da un momento all’altro arriverà una punizione.
E queste convinzioni profonde si trasformano in sintomi.
Questo è un esempio chiaro di somatizzazione dell’ansia: quando il dolore psicologico si sfoga attraverso il corpo.
Somatizzazione dell’ansia: i sintomi più comuni
Roberto non ricordava quell’episodio prima della seduta.
E non aveva mai collegato i suoi sintomi a ciò che aveva vissuto.
Eppure il suo schema inconscio era chiaro:
madre maltrattante → speranza di un cambiamento con il trasferimento → ripetizione dei maltrattamenti con la maestra → convinzione di una vita di punizioni → sfogo fisico del malessere psicologico.
I sintomi più frequenti della somatizzazione da ansia sono proprio:
- mal di pancia, nausea, disturbi gastrointestinali
- dolori muscolari e fitte intercostali
- tachicardia o senso di oppressione al petto
- stanchezza cronica, mal di testa, insonnia
Il corpo diventa un amplificatore del dolore emotivo.
Ci invia dei segnali precisi per comunicarci che non stiamo bene.
Il problema è che spesso li ignoriamo.
Psicosomatica: come mente e corpo si influenzano
La psicosomatica spiega che ansia e sintomi fisici non sono mondi separati, ma facce della stessa medaglia.
Nel caso di Roberto, il corpo stava gridando quello che lui non riusciva più a sentire: il bisogno di essere accolto e protetto.
In seduta, abbiamo lavorato con l’inconscio per dare voce a quel bambino spaventato.
Infatti, abbiamo condiviso il suo dolore, e Roberto stesso ha potuto finalmente riconoscerlo, ascoltarlo e prendersene cura.
Risultato?
Si è liberato dei sintomi fisici e del rancore verso gli adulti che non l’avevano protetto.
E oggi riesce a godersi la sua salute e a guardare al futuro con fiducia.
Il messaggio dell’inconscio
Se hai sintomi fisici che nessun medico riesce a spiegare, forse il tuo corpo ti sta parlando.
La somatizzazione dell’ansia è un segnale dell’inconscio.
Ignorarlo significa lasciare che il dolore e la paura si trasformino in disturbi cronici.
Ascoltarlo, invece, è il primo passo per liberartene.
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Se invece senti che il tuo corpo ti sta mandando dei segnali e vuoi decifrarli, ascoltandolo davvero, qui trovi come funzionano le sedute.
*I dati sensibili della persona sono stati cambiati per renderla irriconoscibile e tutelare la sua privacy.
Questo caso studio è tratto da delle sedute reali.
