“E ora che faccio?”
Carlotta ha 27 anni, ha finito gli esami di giurisprudenza e davanti a sé ha una carriera come avvocato.
Eppure, nonostante i successi, si sente bloccata.
Le piace ciò che ha studiato, ma non sa se sia stata davvero una sua scelta o solo una strada “obbligata” dal contesto familiare.
Entrambi i genitori sono avvocati affermati e lei ha seguito le loro orme, senza mai metterle in discussione.
Ora però è in crisi.
Come evitare di ritrovarsi a 60 anni a pensare di aver sbagliato tutto?
Vale la pena continuare questo percorso?
E se ci fosse altro che non ha considerato?
IL RUOLO DELL’INCONSCIO NELLE SCELTE DI VITA
Abbiamo iniziato il lavoro chiedendo al suo inconscio se la scelta di giurisprudenza fosse giusta.
La risposta è stata chiara: fino a quel momento Carlotta non aveva sbagliato nulla.
Il problema non era la facoltà di giurisprudenza.
Il vero nodo riguardava:
- la sua identità personale
- il condizionamento dei genitori
Infatti, quando non hai un’identità forte, diventi dipendente dal parere degli altri e fatichi a prendere decisioni autonome.
come si risolve il blocco
Attraverso il dialogo con l’inconscio, abbiamo lavorato per rendere Carlotta indipendente dal parere dei genitori.
In seduta sono emersi diversi episodi della sua vita in cui i suoi, anche con buone intenzioni, avevano anticipato le sue scelte senza darle la possibilità di sbagliare e imparare.
Questa dinamica l’aveva resa insicura e dipendente dall’approvazione esterna.
Liberandosi da quei condizionamenti, Carlotta ha finalmente potuto:
- fidarsi del proprio giudizio
- sentire che la scelta di diventare avvocato le apparteneva
- decidere in autonomia i prossimi passi
la decisione finale
Carlotta ha scelto di proseguire la carriera da avvocato, perché le piace davvero.
Ma ha preso una decisione fondamentale: il praticantato lo farà lontano dai suoi genitori, per camminare con le proprie gambe.
Anche se sarà più complicato, ora sa di poter contare su sé stessa e sul suo inconscio.
conclusione
Il caso di Carlotta mostra come spesso non sia la scelta in sé a bloccarci, ma il condizionamento esterno.
Quando impariamo a distinguere ciò che vogliamo davvero da ciò che gli altri si aspettano, prendere decisioni importanti diventa più semplice e naturale.
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*I dati sensibili della persona sono stati cambiati per renderla irriconoscibile e tutelare la sua privacy.
Questo caso studio è tratto da delle sedute reali.
