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Autorealizzazione / Sedute private

Come i genitori distruggono i figli adulti

“Sono instabile, ho continui alti e bassi. Il mio umore è così, cambia sempre, per questo non ho la forza di fare niente. Un giorno sto bene e il giorno dopo sto di nuovo male. Non so come mai…”

Diego, 32 anni, vuole capire perché non riesce a essere costante.
Nel lavoro, nelle relazioni, nella quotidianità.
Inizia qualcosa ma non la porta a termine, e succede in tutti gli ambiti della vita.

Così, ha deciso di fare delle sedute per capire la causa e risolvere questo problema con l’inconscio.

Ed è stato accontentato subito.

L’inconscio ha denunciato un conflitto con i genitori.
Non significa che litiga con i suoi, ma che il suo codice etico personale si scontra con quello genitoriale.

In altre parole, loro hanno una visione di “cosa è giusto fare” e delle regole che una persona deve rispettare.
Ma lui ne ha un’altra.

La presenza di questo conflitto, denunciata dall’inconscio, ci fa capire che Diego è ancora influenzato dai valori e dagli insegnamenti dei suoi.

In che modo? In modo distruttivo.

Sta cercando inconsciamente di imporre le proprie regole personali a discapito di quelle genitoriali.

Di solito questo passaggio non è negativo, anzi, è fondamentale per la crescita di una persona.

Lo vediamo soprattutto in adolescenza: il figlio trasgredisce le regole dei genitori, sfidandoli, per costruire la propria identità.

Il ragionamento inconscio è: “voi mi avete insegnato i vostri princìpi e mi avete obbligato a rispettare il vostro volere, ma io chi sono? Cosa voglio? Quali sono le mie regole, giuste per me?”

L’adolescenza è un periodo complicato proprio perché si passa da essere un bambino che ubbidisce ai genitori, a diventare un adulto che si assume la responsabilità delle proprie scelte.

Quando questo passaggio non avviene, il nostro inconscio lo segnala in seduta denunciando il conflitto genitoriale.

Tornando a Diego, cosa gli sta succedendo?

Non avendo completato questa fase della crescita, continua a sfidare i genitori.
Li combatte e trasgredisce le loro regole, rifiutandosi di fare “il bravo bambino”.

E quale modo migliore di riuscirci, se non autosabotandosi?

La regola genitoriale è: lavora sodo, fai il bravo e avrai successo. Devi impegnarti e realizzarti nella vita.

Così, lui evita di fare proprio questo per non accontentare i suoi.

È un processo inconscio, non sono decisioni che prende consapevolmente.

Diego, con la mancanza di motivazione e la sua instabilità, non riesce a realizzarsi e ad avere dei risultati, come vorrebbero i suoi.
E, ora che è adulto, anche lui.

Solo che inconsciamente è più importante ribellarsi al codice etico genitoriale piuttosto che raggiungere i propri obiettivi.

Come quando a 14 anni non si studia e si prende 3 in matematica pur di sfidare mamma e papà.

Ecco perché ripeto spesso che per stare bene dobbiamo capire il nostro inconscio e affidarci a lui.
Perché altrimenti rischiamo di rimanere intrappolati in situazioni come questa, senza neanche rendercene conto.

L’inconscio di Diego, grazie ai negoziati che abbiamo fatto, ci ha permesso di risolvere il conflitto genitoriale e di fargli ritrovare la stabilità che cercava.

Ora non distrugge più la sua vita per trasgredire, ma è libero di fare le sue scelte senza influenze esterne.

Perché se la causa è inconscia, lo è anche la soluzione.


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*I dati sensibili della persona sono stati cambiati per renderla irriconoscibile e tutelare la sua privacy. 
Questo caso studio è tratto da delle sedute reali.

About Author

Sono dottoressa in Psicologia clinica specializzata in gestione emotiva e dialogo con l'inconscio. Svolgo sedute private e corsi di formazione online.