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Relazioni

Dipendenza affettiva: cause inconsce e come uscirne

La mancanza di un’identità forte predispone alla dipendenza affettiva.

Se ti chiedessi di rispondere alla domanda “chi sei?”, cosa mi diresti?

Viene spontaneo iniziare con nome e cognome, ma se dovessi descrivere la tua identità?
Quali elementi ti identificano?

L’identità, secondo la Treccani, è “l’essere quello e non un altro”.
Corrisponde a chi siamo veramente e a cosa ci rende unici.

La formazione della propria identità è una faccenda complessa.

Deve passare per l’adolescenza, in cui definiamo chi siamo sulla base del gruppo dei pari.
In altre parole, ci si identifica con gli amici e i compagni di classe piuttosto che con i genitori e le loro regole. 

Infatti il codice etico genitoriale viene messo in discussione per crearne uno personale.
Per capire quali sono i propri valori e diventare adulti.

Ma, al di là dello sviluppo di ognuno di noi, come facciamo a capire chi siamo?

La costruzione dell’identità è strettamente connessa alla libertà personale
Per sapere chi siamo dobbiamo essere liberi di scegliere.

Ci vuole la libertà di decidere cosa è giusto per noi. 
E ogni volta che esercitiamo questa libertà, aggiungiamo un pezzettino alla nostra identità personale.

Quando ne abbiamo una ben strutturata, siamo in grado di pensare “io sono io e se agli altri non vado bene, quella è la porta.
Non abbiamo bisogno del loro consenso.

Costruire la nostra vita sulla base di preferenze e scelte difficili ci permette di capire che tipo di persone siamo e che limiti abbiamo.
Insomma, ci conosciamo bene.

Però, come accennavo prima, ci vuole sufficiente libertà personale per poter costruire la propria identità. 

Dobbiamo essere noi che, messi davanti ad un bivio, stabiliamo cosa fare. 

E la libertà è necessaria per stare bene perché aumenta il ventaglio di possibilità. 
Più siamo liberi, più ci sono infinite strade da poter percorrere. 

Poi, man mano che facciamo delle scelte, le possibilità si riducono, ma aumenta la propria consapevolezza.
Così prende forma l’idea che abbiamo di noi stessi.

Ecco perché genitori troppo limitanti fanno disastri.
Perché non ci lasciano sufficiente libertà per poterci esprimere e per allenare la nostra autonomia.

Così non sapremo mai chi siamo e cosa vogliamo. 
E in questo modo si sviluppa la dipendenza dagli altri, prima dai genitori e poi dai partner. 

Se non abbiamo mai scelto per noi e non ci siamo mai assunti delle responsabilità, come possiamo essere indipendenti?
Saremo eternamente figli.
Saremo degli adulti con un’identità debole. 

Essere dipendente da una persona vuol dire che questa decide per tutti e due.
Quando succede, facciamo nostra la volontà dell’altro. 

Non abbiamo una libertà personale e le nostre scelte si basano su consigli o imposizioni altrui.
E quando le relazioni finiscono, ci troviamo spiazzati e non sappiamo cosa fare della nostra vita. 

Per uscire dalla dipendenza affettiva, dobbiamo riprendere in mano la nostra libertà e allenarci alla scelta.

Cosa mi piace?
Cosa non mi piace?
Cosa voglio e non voglio fare?

A partire dalle piccole decisioni quotidiane, abituiamoci a fare affidamento solo su noi stessi.

Questo vuol dire anche smettere di chiedere pareri e consigli agli altri.

Più impareremo a fidarci di noi stessi e del nostro giudizio, più sarà facile.
Così ci conosceremo sempre meglio e rafforzeremo la nostra identità.

Alleniamoci prima di poter fare le grandi scelte che ci riguardano, a partire da micro libertà che ci prendiamo.

È un percorso impegnativo, ma con l’aiuto dell’inconscio è più facile.
Il nostro inconscio ci può guidare nelle scelte, indicando qual è la cosa migliore per noi.

Se vuoi sapere se inconsciamente tendi alla dipendenza affettiva, fai questo test gratuito.

About Author

Sono dottoressa in Psicologia clinica specializzata in gestione emotiva e dialogo con l'inconscio. Svolgo sedute private e corsi di formazione online.