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La distonia
La distonia è la differenza tra il desiderio e il possesso, tra ciò che vorremmo ottenere e ciò che abbiamo.
Può essere definita come un intervallo tra la condizione reale e quella ideale.
Ora, ragionando sulle emozioni legate alla distonia, la prima parola che mi viene in mente è “frustrazione”.
Prendere atto del fatto che c’è una differenza tra ciò che ci piacerebbe avere e la realtà, non è piacevole perché sottolinea una mancanza.
Ci fa capire che non ci troviamo nella condizione ideale che abbiamo in testa.
Però, non dobbiamo necessariamente legare questo gap a un vissuto negativo: sentirsi insoddisfatti è ciò che spinge a perseguire i propri obiettivi con impegno e dedizione.
Ragioniamo e compiamo delle azioni per diminuire la frustrazione e raggiungere ciò che vogliamo.
Senza l’insoddisfazione figlia della distonia, non avremmo traguardi per cui impegnarci.
Distonico dell’essere e distonico dell’avere: le differenze
Basandoci sul tipo di situazione che aggancia emotivamente la persona, possiamo fare due distinzioni:
- Distonico dell’essere: questa tipologia viene coinvolta dal desiderio.
Tende a complicarsi la vita perché, quando ottiene qualcosa, perde l’interesse e cerca un altro obiettivo più difficile da raggiungere rispetto al precedente.
- Distonico dell’avere: questa tipologia, invece, si coinvolge con il possesso.
Evita difficoltà e ostacoli che gli impediscono di ottenere ciò che vuole. Non ama desiderare, ma vuole possedere nel più breve tempo possibile.
La distonia può presentarsi in diverse aree della vita, dalle relazioni personali al lavoro.
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