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Relazioni / Sedute private

Impossibile chiudere con l’ex: paura della solitudine e vuoti d’aria


“Ho provato tante volte a chiudere con lei, ma appena c’è un po’ di distanza, sento un vuoto d’aria che non mi fa più respirare.
Sto male e anche per questo non ci sono mai riuscito.”

Filippo vorrebbe mettere un punto a una relazione durata 4 anni. 
Ha scoperto di esser stato tradito ma, nonostante questo, rimane incollato alla sua ex. 

È riuscito a lasciarla ma non ad allontanarsi, creando una situazione indefinita in cui non sono più una coppia, ma non è neanche single. 
È tutto molto confuso e incerto. 

La sua volontà è quella di ricominciare una vita senza di lei, ma non ci riesce.
Il perché l’ha espresso bene nel dialogo che ho riportato all’inizio.

Allora, con l’aiuto dell’inconscio, iniziamo a scavare. 

Quei vuoti d’aria li ha sentiti per la prima volta a 11 anni con il papà. 
Filippo giocava a calcio e nel weekend c’erano le partite della squadra. 

Avrebbe voluto vedere il papà tra gli spalti, a fare il tifo per lui almeno una volta, ma non è mai successo. 

Suo padre era assente e lontano, aveva altre priorità, e non condivideva con il figlio neanche le sue vittorie, figuriamoci le sconfitte. 

Ogni volta che Filippo guardava gli spettatori, aumentava in lui la consapevolezza di essere solo e sentiva lo stesso vuoto d’aria.

Quella solitudine e la sensazione fisica sono ricomparse quando ha provato ad allontanarsi la prima volta dalla sua ex. 
E non se ne sono più andate.

Cosa sta succedendo?

Ogni volta che mette una distanza tra lui e la ragazza, le emozioni che prova si sommavano al dolore di quando era bambino. 
Non deve fare i conti solo con la sofferenza data dalla relazione, ma anche con la paura di essere abbandonato come quando aveva 11 anni.

È il distacco affettivo che non lo fa respirare. 

Le nostre emozioni funzionano per analogia.
Se sono ancora vive in noi, si ripresentano in situazioni che hanno dinamiche simili. 

Queste sono le occasioni in cui ciò che proviamo è spropositato e non capiamo perché. 

Come abbiamo risolto?

Andando a rielaborare l’episodio di quando Filippo aveva 11 anni, abbiamo consolato quel bambino e l’inconscio non ha più avuto bisogno di legare il suo dolore a quello della relazione.
Abbiamo sgonfiato la paura della solitudine e la sua manifestazione fisica (i vuoti d’aria), permettendo a Filippo di fare i conti solo con la fine della relazione. 

Lasciandolo libero di scegliere per sé senza essere sotto scacco delle emozioni. 


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Questo caso studio è tratto da delle sedute reali.

About Author

Sono dottoressa in Psicologia clinica specializzata in gestione emotiva e dialogo con l'inconscio. Svolgo sedute private e corsi di formazione online.