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Relazioni / Sedute private

Come liberarsi dal condizionamento emotivo dei genitori: il caso di Veronica

“‘Sei brava per il sesso, ma non per farti sposare’. Ecco cosa mi ha detto. Mi ha dato della poco di buono!”

Veronica, 42 anni, è incinta.
Ma dietro la felicità, il suo inconscio le sta lanciando un segnale preciso.

Sta per diventare madre, e dentro di sé sente una crepa sottile.
Non sa da dove arriva, ma sa che deve ascoltarla.
Perché c’è qualcosa che non va.

Così decide di chiedere al suo inconscio perché sente questo disagio, anche se in apparenza la sua vita va bene.
Questo è il punto di partenza del nostro lavoro insieme.

Parlando della sua relazione, emerge che il compagno, Federico, non vuole sposarsi.
Dice che al momento non se ne parla.

A Veronica, invece, piacerebbe.
Soprattutto adesso che la famiglia si sta allargando.

Quando iniziamo il dialogo diretto, però, l’inconscio non si concentra sulla gravidanza o sulla relazione, ma su un episodio accaduto quando Veronica aveva 26 anni.

Quel giorno, dopo aver lasciato il suo ex compagno Mattia — il “bravo ragazzo” stabile e prevedibile —, sua madre è esplosa:
“Non sei capace di avere relazioni serie! Ti piace solo divertirti!”.
E poi quella frase che l’ha marchiata:
“Sei brava per il sesso, ma non per farti sposare.”

Perché l’inconscio ci ha riportato a quell’episodio?
Perché lì c’era ancora dolore da rielaborare.
E anche un motivo più profondo.

Veronica si era legata a Federico, senza rendersene conto, per contrastare sua madre.
Scegliere un uomo che non crede nel matrimonio significava ribellarsi alle aspettative materne,
vendicarsi del dolore e delle parole che l’avevano ferita anni prima.

Così, anche se desiderava sposarsi, si sabotava da sola: la rabbia era più forte.
Veronica non era contro il matrimonio.
Era contro le regole morali di sua madre.

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Nel percorso abbiamo lavorato per liberarla dal condizionamento materno, aiutandola a distinguere i suoi desideri da quelli imposti.

Perché i desideri dei nostri genitori guidano le nostre scelte molto più di quanto crediamo.
Ma da adulti dobbiamo riconoscerli, per poter decidere in modo autonomo.

Sappiamo ciò che gli altri si aspettano da noi, ma l’ultima parola deve essere la nostra.

Dopo aver fatto pace dentro di sé con sua madre, Veronica ha potuto scegliere davvero:
decidere con Federico se sposarsi o no, senza condizionamenti e senza autosabotaggi emotivi.

E lui ha percepito il cambiamento a livello inconscio.
Si sposeranno il prossimo anno.

Il condizionamento emotivo dei genitori può assumere molte forme:

  • la voce critica interiore che ti fa dubitare delle tue scelte;
  • la tendenza a ribellarti per principio, anche quando non serve;
  • il bisogno di approvazione che ti blocca nei rapporti.

Liberarsene non significa tagliare i ponti, ma riconoscere ciò che ti appartiene e ciò che non ti serve più.
Solo allora le tue decisioni diventano davvero tue.


Se leggendo la storia di Veronica hai riconosciuto qualcosa di tuo, e senti che anche dentro di te c’è una voce che non ti lascia decidere liberamente, scopri come funzionano le mie sedute private.


*I dati sensibili della persona sono stati cambiati per renderla irriconoscibile e tutelare la sua privacy. 
Questo caso studio è tratto da delle sedute reali.

About Author

Sono dottoressa in Psicologia clinica specializzata in gestione emotiva e dialogo con l'inconscio. Svolgo sedute private e corsi di formazione online.