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Autorealizzazione

Spingersi oltre i limiti o darsi tregua?

Gli esseri umani, per stare bene, hanno bisogno di pace. 
Di tranquillità e di una qualità della vita che non comporti dolore e frustrazione. 

Perché?
Perché così possono investire le loro energie in qualcosa di costruttivo, senza avere sempre problemi da risolvere. 

Per questo, pratiche come la meditazione aiutano. 
Ci fanno vivere nel qui e ora, favorendo l’equilibrio interiore e riducendo le tensioni.

Una vita in cui ci si alza felici la mattina, si ha tempo per sé stessi e si fa un lavoro appagante, senza drammi o preoccupazioni, piace a tutti. 

Dall’altra parte, però, c’è anche una corrente di pensiero che inneggia alla sfida continua. 

Uscire dalla comfort zone, provare qualcosa di nuovo ed essere costantemente sul pezzo.
Dare sempre di più e diventare dei leader.

Questo modo di pensare incoraggia la ricerca della frustrazione, perché è ciò che ci permette di crescere.

Come fai a evolvere come persona se non ti spingi un po’ più in là?
Se non fai nulla di sfidante e ripeti sempre le stesse azioni?

È importante andare oltre i propri limiti se si vuole ottenere qualcosa di nuovo. 

Come diceva Albert Einstein “follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi.”

Così, bisogna imparare a gestire la frustrazione causata dalle novità. 
A tollerare il senso di inadeguatezza per apprendere qualcosa che non si sa, perché nessuno si sente a proprio agio quando fa un’azione per la prima volta. 

Ma allora, per stare bene, cosa bisogna fare? 
Spronarsi e rischiare o costruire la propria oasi di pace? 

Ora potrei scrivere di alternare le cose, che sono entrambe importanti, ma c’è di più. 

Noi siamo composti da una parte razionale e da una parte emotiva, cioè l’inconscio
E dobbiamo prenderci cura di entrambe. 

Dobbiamo avere a cuore il nostro benessere mentale, fatto di pensieri e ragionamenti, che devono essere funzionali alla nostra vita. 

E, dall’altra parte, dobbiamo curarci della nostra emotività, che dev’essere ascoltata. 

Queste due parti, per essere appagate, hanno bisogno di condizioni opposte. 

Possiamo lavorare sulla nostra tranquillità e sulla nostra pace interiore quando vogliamo gratificare la parte logica. 
La nostra razionalità ama l’ordine, la quiete, l’autodisciplina. 

Invece, quando vogliamo premiare il nostro inconscio e le nostre emozioni, dobbiamo cercare una situazione sfidante o adrenalinica. 
Così ci sentiremo vivi e cresceremo come persone.

Quindi, in sintesi, per stare bene bisogna lavorare a tutti i livelli, decidendo di volta in volta quale parte vogliamo gratificare.

È così che si costruisce la felicità: calibrando le azioni sulla base delle nostre necessità. 

Se fai fatica a capire quale scelta fare e senti che non stai gestendo tu la situazione, scrivimi qui.
Posso darti gli strumenti per riuscirci.

About Author

Sono dottoressa in Psicologia clinica specializzata in gestione emotiva e dialogo con l'inconscio. Svolgo sedute private e corsi di formazione online.