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Il modello biopsicosociale – PDF gratuito


Per scaricare il PDF gratuito con lo schema del modello biopsicosociale, clicca qui.

Quanto influisce la predisposizione genetica sulla qualità della nostra vita?
E i genitori, quindi i modelli che abbiamo avuto in famiglia?
Vediamo tutti i fattori che sono stati analizzati da Engel e riassunti nel suo modello biopsicosociale.

Spesso ne parlo con le persone che vengono in seduta.
Per esempio, quando facciamo dei collegamenti tra il comportamento del genitore e quello del partner.
Oppure, quando mi chiedono “mio padre ha questo problema psicologico, rischio di svilupparlo anch’io?“, facciamo delle riflessioni sulla trasmissione tra le generazioni.

Secondo il modello biopsicosociale di Engel, i fattori che influiscono sulla qualità della nostra vita possono essere raggruppati in 3 dimensioni:

  • Dimensione biologica
  • Dimensione psicologica
  • Dimensione sociale

Vediamole una per una.

Questi sono tutti i fattori che contribuiscono al nostro benessere, migliorandolo o peggiorandolo:

  • Età e genere
    Per esempio, se ho 75 anni sono in una condizione di fragilità perché ho più probabilità di cadere e farmi male, ho meno capacità di recupero se succede rispetto a una persona più giovane, ecc.
  • Predisposizione genetica
    Cioè quello che viene trasmesso in famiglia da generazione in generazione, per esempio la predisposizione a sviluppare determinate malattie.
  • Fisiologia e reazioni fisiologiche
    Comprende parametri come il battito cardiaco, la pressione e la respirazione.
    Se io ho la pressione alta, questo influisce sulla qualità della mia vita.
  • Avere una malattia o una menomazione fisica/funzionale
    Quindi se ho una condizione fisica non ottimale.

Ora vediamo tutti i fattori psicologici che migliorano o peggiorano la nostra vita.

  • Emozioni e gestione emotiva
    Se per la maggior parte del tempo provo emozioni positive o negative, e come riesco a gestire la mia emotività.
  • I miei pensieri
    La qualità della mia vita è collegata a come interpreto la realtà e alla percezione di sicurezza che ho.
    Per esempio, se convivo con un pensiero catastrofico o con l’ipervigilanza, e ho la sensazione di essere sempre in pericolo, che livello di benessere avrò nelle mie giornate?
  • Ansia, depressione e problematiche di questo tipo
    Le definisco problematiche e non disturbi perché non sempre sono state diagnosticate.
    Se vivo in uno stato di apprensione e ansia per la maggior parte del tempo, la qualità della mia vita è minore anche senza diagnosi.
  • Autostima e autoefficacia
    Ho una qualità della vita migliore se ho abbastanza stima di me da sapere che riuscirò a mettere in campo dei comportamenti efficaci per risolvere eventuali problemi futuri. Potrò farlo perché ne avrò le capacità.
  • Personalità e carattere
    Cioè che tipo di persona sono, e questo è un tratto soggettivo.
  • Comportamento
    Per esempio, il riuscire a mettere in atto delle strategie di adattamento, quindi la capacità di adattarsi a quello che succede e di cambiare in base alle necessità.

In generale, la dimensione psicologica comprende tutti i fattori cognitivi, comportamentali ed emotivi, sia consci che inconsci, e i loro processi.

L’ultima dimensione è quella sociale, che comprende:

  • Famiglia e contesto familiare
    Cioè l’educazione che abbiamo ricevuto, i modelli di comportamento appresi, se ci hanno insegnato a gestire le emozioni, le paure che ci hanno trasmesso, se in famiglia ci hanno incoraggiati o sviliti, i principi etici dei nostri genitori.
  • Rete sociale
    Gli amici e i colleghi, e quanto mi supportano e sostengono in caso di bisogno.
  • Contesto sociale
    La scuola che ho frequentato, le attività sociali e lo sport, le iniziative a livello locale e le opportunità che offre il posto in cui vivo.
  • Apprendimento sociale
    Cosa posso imparare dalle persone che mi circondano e come mi influenzano.
  • Stigma sociale
    Letteralmente vuol dire “marchio” ed è l’attribuzione di caratteristiche negative agli altri.
    In altre parole, i pregiudizi che le persone hanno nei miei confronti influiscono negativamente sulla qualità della mia vita.
  • Cultura
    A livello familiare e scolastica, ma anche sociale, per esempio quali diritti umani vengono promossi, la sensibilità a certe tematiche, la media di istruzione che c’è nel contesto in cui sono nato e cresciuto.
  • Stato socio-economico
    Che comprende anche il reddito e le disponibilità economiche della mia famiglia e di chi sta intorno a me.

Perché è importante conoscere tutti i fattori che influenzano la qualità della vita?

Perché spesso stimiamo le nostre probabilità di benessere e successo considerando solo alcuni tra questi fattori.
Per esempio, se ho avuto dei genitori pessimi, so che c’è il rischio di legarmi a partner simili o di diventare come loro, quindi mi sento spacciato.
La predisposizione è nel mio DNA.

Ma questo modo di pensare è rischioso perché è una condanna.

In realtà, i fattori in gioco sono molti e non dobbiamo concentrarci solo su pochi elementi negativi per determinare come sarà il nostro futuro.

Quello che possiamo fare per aumentare la qualità della nostra vita è ampliare lo sguardo e, invece di considerare solo un paio di fattori negativi, concentrarci su:

  1. I fattori protettivi, cioè quei fattori che sono positivi e che aumentano la probabilità di avere un futuro migliore.
    Per esempio, se ho una famiglia problematica, ma i miei amici sono fantastici, la mia rete sociale è un punto a mio favore.
  2. Concentrarmi sulle cose che dipendono da me e sulle azioni che posso fare per cambiare la situazione.
    Quali sono i miei punti di forza?
    E che scelte posso fare per migliorare la mia vita?
    Per esempio, trasferirmi in un’altra città, smettere di frequentare certe persone, decidere su cosa vale la pena investire il mio tempo e le mie energie.

Non ci focalizziamo su ciò che non funziona perché questo atteggiamento non permette di cambiare le cose.
Concentriamoci invece su ciò che ci fa stare meglio e che è in nostro potere.

Anche le sedute dovrebbero essere orientate a questo: una volta capiti quali sono i fattori negativi e come hanno influenzato la nostra vita, a un certo punto bisogna chiudere con il passato e andare avanti.

L’obiettivo di un percorso è poter sviluppare il proprio potenziale diminuendo il peso dei fattori negativi e lavorando a partire da quelli positivi che si hanno a disposizione.

Per scaricare il PDF gratuito del modello biopsicosociale di Engel, clicca qui.

Se invece vuoi più informazioni su cosa succede in seduta, guarda questo video.

About Author

Sono dottoressa in Psicologia clinica specializzata in gestione emotiva e dialogo con l'inconscio. Svolgo sedute private e corsi di formazione online.