La nostra parte logica e la nostra parte emotiva sono sempre in lotta tra loro.
A volte non è una vera e propria guerra, ma la situazione migliore che si possa raggiungere è che riescano a tollerarsi.
Comunque, amiche non lo diventeranno mai.
Possiamo notarlo, per esempio, tutte le volte che i ragionamenti spingono da una parte (sì, sai che oggettivamente sarebbe la scelta giusta) e l’emotività dall’altra (ma non è quello che vuoi davvero).
Non faccio un esempio più circoscritto perché ognuno di voi si sarà trovato in questa situazione tantissime volte.
Spesso la difficoltà della scelta sta proprio in questa dinamica.
Ma come mai succede?
Perché la nostra parte logica e la nostra parte emotiva non sono allineate verso lo stesso obiettivo?
Perché hanno un funzionamento e degli scopi diversi.
È la nostra natura a renderle opposte.
L’essere umano è una macchina perfetta, ogni cosa ha il suo perché e il suo incastro all’interno della struttura.
Ma questo non vuol dire che sia semplice da manovrare.
In particolare, logica ed emotività sono agli antipodi.
Cosa vuole la nostra parte logica
La logica è a proprio agio nella tranquillità, quindi cercherà di favorire tutte quelle situazioni in cui c’è calma e quiete.
Infatti, ragioniamo e pensiamo in maniera più lucida quando ci troviamo in questo stato.
Ci concentriamo meglio, la nostra interpretazione degli eventi e della realtà sembra essere più oggettiva e i pensieri fluiscono in maniera lineare.
Di conseguenza, la nostra mente razionale ci spingerà sempre verso lo stato di calma, facendoci evitare tutto ciò che potrebbe destabilizzarci.
Basti pensare a quando preferiamo la comodità e la procrastinazione all’azione.
Troviamo mille motivazioni logiche per evitare ancora una volta di fare quel compito.
Cosa vuole la nostra parte emotiva
Dall’altra parte, abbiamo la nostra emotività, cioè il nostro inconscio, che spinge al massimo verso il coinvolgimento emotivo.
Emozioni forti, tensioni, adrenalina… questo è tutto pane per i suoi denti.
Non vede l’ora di spingerci verso situazioni travolgenti e cariche di emozioni forti.
Un esempio?
Perché non allontanarsi da una persona che ci fa del male, da una relazione tossica?
Non ci riusciamo perché la parte emotiva si aggancia a quella situazione e non la molla più.
Tutto ciò che ci fa sentire vivi, nel bene e nel male, è auspicabile per la nostra emotività.
Si nutre di questo.
Allora cosa fare?
Ora, alla luce di queste differenze, va da sé che noi veniamo continuamente tirati da una parte e dall’altra.
La quiete ci fa stare bene, siamo in pace, ma dopo un po’ ci annoia.
Provare tensione ed essere “carichi” ci spinge all’azione e ci motiva, ma dopo un po’ diventa insostenibile vivere sempre così.
Ciò che dobbiamo fare è sviluppare la capacità di gestire tutte queste dinamiche.
Metterci in una posizione dominante rispetto a queste forze in noi e riuscire e governare la situazione, mantenendo questo ruolo nel tempo il più possibile.
È un lavoraccio, ma consente di surfare tra le varie spinte che sentiamo, riuscendo a tenere la direzione che vogliamo avere nella vita.
Alla fine, la logica e l’emotività ci danno due alternative possibili, sono due vie che possiamo decidere di percorrere, senza necessariamente essere in balia di ciò che succede.
Ci mostrano due opzioni.
Poi sta a noi decidere quale strada intraprendere.
Se senti che non sei in questa situazione, ma ti trascini senza riuscire a gestire questa lotta interiore, scrivimi qui.
Possiamo ristabilire il tuo ruolo.
Nel video qui sotto ho spiegato una per una le caratteristiche della parte logica e della parte emotiva.
Questo può aiutarti ancora meglio a capire le loro differenze e la tua lotta interiore.
